Come posizionare un sito di ricette se sei un SEO freelance

Posizionare un sito web è un tipo di attività che potrebbe sembrare sempre uguale a sé stessa, ed in parte, effettivamente, lo è. Nel settore della Search Engine Optimization (che è, poi, il settore in cui opera l’esperto o SEO freelance) vi sono delle regole fisse e delle regole variabili: le prime sono quelle che possono essere applicate a ciascun sito web, indipendentemente dal tema che esso tratta, e sono imprescindibili e basilari; le seconde, invece, possono variare sia a seconda dell’algoritmo di Google (questo è il motivo per cui un esperto del settore dovrà prestare molta attenzione a rimanere sempre aggiornato) sia a seconda dell’argomento trattato nel sito stesso.

Un SEO freelance è una figura professionale molto importante, che ha l’obiettivo di aiutare i siti web ad arrivare in prima pagina su Google. Tradotto, significa, “ad essere qualcuno”. Perché su Google esistono migliaia di siti di ricette, ed è difficile (anzi, pressochè impossibile) aprire un sito web di sana pianta e pretendere che esso scavalchi tutte le posizioni per arrivare velocemente in prima pagina: è invece possibile, seppur con un processo non necessariamente veloce (ci vuole del tempo per l’audit SEO, per l’ottimizzazione del sito, e per l’indicizzazione da parte del motore di ricerca) raggiungere questo obiettivo se ti affidi ad un SEO freelance qualificato ed esperto. Quindi, nel momento in cui decidiamo di avviare un sito web, come ad esempio un sito di ricette, dovremmo essere consapevoli di questo aspetto e rivolgerci immediatamente ad un professionista che avrà il compito di guidarci verso la scalata delle posizioni nella SERP.

C’è da chiarire una cosa. Non ci si deve aspettare mai un risultato veloce ed immediato. Questo è in genere il problema per cui molte persone decidono di non dare più fiducia ad un SEO: il mondo non è stato creato in un giorno, ed è importante sapere che tutte le attività che facciano in rete richiedono del tempo anche per essere viste ed interpretate da Google. Insomma, è importante capire che anche il lavoro più preciso, dettagliato e pulito richiederà comunque del tempo per portare i suoi piacevoli frutti.

Detto questo, è importante anche capire come lavora un SEO freelance in maniera da avere le idee un po’ più chiare anche sulla nostra stessa scelta.

Prima di tutto, un buon SEO ha un proprio sito web nel quale probabilmente scriverà articoli di settore, curerà aggiornamenti e sarà orgoglioso di mostrare il suo portfolio lavori: in questo modo, il potenziale cliente ha la possibilità di sapere qualcosa in più sul professionista e sul suo metodo lavorativo. D’altra parte, un vero professionista sarà anche lieto di fornire un preventivo gratuito, ma poiché il preventivo da parte di un SEO richiede comunque il suo impegno professionale (perché non si può fare un preventivo senza analizzare la struttura e l’architettura del sito web, senza utilizzare strumenti di analisi come Seozoom e molti altri) e questo va remunerato: in genere, il SEO offre il preventivo gratuito se gli verrà affidato l’incarico.

L’errore più comune che le persone commettono consiste nel creare siti di ricette affidandosi a piattaforme di blogging senza però considerare che non si può sperare di avere successo nel settore se non si ha un minimo di esperienza. In molti casi, un SEO freelance che prende in carico un sito di ricette si trova di fronte a situazioni comuni, come ad esempio un server configurato male, un tema non adatto al tipo di argomento, contenuti sbagliati e non pertinenti, magari addirittura copiati, o ancora struttura errata o dati strutturati mancanti. Se è presente anche uno di questi errori, è del tutto possibile che il sito web non verrà mai posizionato su Google: il compito del SEO freelance è capire se questi errori sono presenti, e risolverli con metodi adeguati.

Quindi, si occuperà di analizzare l’hosting e verificare che esso sia adeguato; il tema, verificando che permetta un caricamento veloce del sito web (uno dei problemi spesso sottovalutati è proprio la lentezza nel caricamento, che spinge un utente a non rimanere sul sito); i contenuti, stabilendo quali tenere e quali eliminare o modificare, ed ottimizzandoli sulla base di keyword specifiche appositamente studiate; le immagini, anch’esse ottimizzate ed alleggerite per consentire un caricamento veloce; e la struttura e i dati strutturati.

Una struttura SEO friendly anche nella versione mobile (importantissimo, perché molti utenti al giorno d’oggi leggono direttamente dal proprio smartphone) e l’uso di un server dedicato sono tra gli strumenti più utili per un buon posizionamento.